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Economia
4 Ottobre Ott 2018 1656 04 ottobre 2018

La guida completa alla fattura elettronica 2019

Nessun rinvio dell'entrata in vigore dell'obbligo. Ma il governo prevede di semplificare la procedura con alcune modifiche da inserire nella manovra. Le cose da sapere e i video tutorial.

  • Daniele Ferri
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Dal primo gennaio 2019 scatta l'obbligo di fattura elettronica per tutti i titolari di partita Iva residenti o stabiliti in Italia, sia per operazioni B2B, cioè business to business, sia con riferimento ai consumatori finali. Dall'obbligo sono esonerate le imprese e i lavoratori autonomi che rientrano nel regime dei minimi, in quello forfettario e i piccoli agricoltori, ovvero tutti quei soggetti che hanno un ammontare di ricavi inferiore a 50 mila euro l'anno, nonché coloro che emettono scontrino o ricevuta fiscale. Per tutti gli altri non ci sono "scappatoie" e non sono previsti né proroghe né rinvii, anche perché da questo provvedimento il governo M5s-Lega si attende un maggior gettito di 2 miliardi di euro. Con la manovra, però, l'esecutivo intende semplificare la procedura definita dall'Agenzia delle entrate, introducendo alcune novità. Ecco le cose da sapere (leggi anche: L'Agenzia delle entrate contro l'esonero della fattura elettronica).

GUIDA ALLA FATTURA ELETTRONICA IN 10 PUNTI

  • A partire dal primo gennaio 2019 l’utilizzo della fattura elettronica diventa obbligatorio, sia per operazioni legate alla Pubblica amministrazione (le cui regole sono riportate qui), sia per operazioni tra soggetti con partita Iva. Non farà differenza che questi siano singoli lavoratori autonomi oppure imprese. La fattura elettronica è obbligatoria anche nel caso in cui l'operazione venga effettuata verso un consumatore finale, con alcune eccezioni.
  • Chiunque sia in possesso di partita Iva, rientrando però nel regime dei minimi, in quello forfettario o dei piccoli agricoltori, ovvero tutti quei soggetti che hanno un ammontare di ricavi inferiore a 50 mila euro l'anno, sarà esonerato dall’obbligo. Potrà dunque ricevere una fattura elettronica, ma decidere liberamente se inviarla in questo formato oppure in versione cartacea.
  • Per il momento non è consentito emettere una fattura elettronica indirizzata a un soggetto non residente in Italia.
  • Se a un soggetto escluso dall’obbligo viene richiesta una fattura elettronica, potrà decidere liberamente di produrla oppure no. Lo Stato, infatti, concede a tali soggetti la facoltà di emissione, ma non li costringe ad abbandonare il supporto cartaceo.
  • Il procedimento di sostituzione del vecchio sistema di fatturazione punta a cancellare la dipendenza dalla carta. Sarà comunque possibile richiedere una copia cartacea della fattura elettronica originale.
  • Sarà possibile delegare un professionista abilitato ai servizi fiscali per l’emissione e conservazione delle fatture elettroniche, qualora il soggetto richiedente abbia l’obbligo di passare a questa modalità. Tale procedimento potrà avvenire online, attraverso i servizi offerti dall’Agenzia delle entrate. In alternativa si potrà presentare un modulo presso un Ufficio territoriale.
  • Un soggetto con obbligo di fattura elettronica potrà utilizzare il servizio "Fatture e corrispettivi", offerto gratuitamente dall’Agenzia delle entrate. Per accedere al portale è necessario avere le credenziali Spid (Sistema pubblico dell'identità digitale) oppure Fisconline/Entratel o Cns (Carta nazionale dei servizi). In alternativa è possibile utilizzare un software scaricabile su pc dal sito dell'Agenzia, ma per trasmettere il documento occorre comunque collegarsi al portale, oppure l'app Fatturæ, disponibile per Apple e Android.
  • La fattura elettronica risulterà emessa nella data indicata sulla stessa dall’utente. La data apposta deve corrispondere al momento dell’effettuazione dell’operazione. Restano comunque valide le regole che consentono di predisporre la cosiddetta fattura elettronica differita, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Questa disposizione può consentire all’utente di avere più tempo per predisporre e trasmettere la fattura elettronica, fermo restando l’obbligo di rilasciare al cliente, al momento dell’operazione, un documento di trasporto o altro documento equipollente anche su carta.
  • Qualora il sistema dovesse inviare un messaggio di scarto (comunicazione che può avvenire entro cinque giorni dall’emissione), la fattura risulterà non emessa. Entro i cinque giorni successivi al messaggio si potrà procedere all’invio di una nuova fattura, con medesimo numero e data. Se questa soluzione non fosse consentita, si emetterà un nuovo documento con altra numerazione e data.
  • Per la fatturazione elettronica è possibile utilizzare un QR-code. Come spiegato nel video tutorial che segue, si tratta di un codice a barre bidimensionale da mostrare al fornitore tramite smartphone, tablet o su carta, per consentirgli di acquisire in automatico e senza il rischio di errori i dati anagrafici necessari per predisporre la fattura.

Per chi volesse approfondire l'argomento, l’Agenzia delle entrate ha creato una guida in formato pdf che illustra tutti i servizi collegati alla fattura elettronica e offerti in maniera gratuita.

LE MODIFICHE CHE POTREBBERO ARRIVARE CON LA MANOVRA

Allo scopo dichiarato di facilitare e semplificare la procedura relativa alla fatturazione elettronica, il governo sta valutando di inserire alcune modifiche nella manovra. Le ipotesi in campo sono le seguenti:

  • La riduzione o disapplicazione delle sanzioni nel periodo iniziale.
  • La possibilità di concedere più tempo per l’emissione.
  • La possibilità di concedere più tempo per la trasmissione delle fatture elettroniche al Sistema di Interscambio (SdI), il programma messo a disposizione dall'Agenzia delle entrate per la generazione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche.

Si tratterebbe quindi, in sostanza, di allungare i tempi per l’emissione e/o per la trasmissione delle fatture elettroniche all'Agenzia delle entrate. La quale, a luglio del 2018, ha già chiarito con una circolare che in fase di prima applicazione dell’obbligo il minimo ritardo non sarà sanzionabile, purché non comporti un pregiudizio alla corretta liquidazione dell’imposta. La manovra deve quindi stabilire quale sarà la misura del minimo ritardo non sanzionabile, e le strade percorribili per semplificare le cose sono due:

  • Consentire di indicare nel documento la data dell’operazione anche nel caso di creazione e invio della fattura in una data diversa. Questa modifica renderebbe però necessario modificare anche i termini per la detrazione dell’Iva e interesserebbe non solo i soggetti obbligati alla fatturazione elettronica, ma anche quelli esonerati.
  • Estendere i termini per la trasmissione della fattura elettronica al SdI, attualmente fissati entro le ore 24 del giorno in cui viene effettuata l’operazione.

L'ultima novità riguarda, come detto sopra, la possibile introduzione di una norma che stabilisca un periodo di disapplicazione o riduzione delle sanzioni in caso di ritardo nell'emissione delle fatture elettroniche, qualora questo non pregiudichi i termini per la liquidazione dell’Iva. Una semplificazione già prevista dall’Agenzia delle entrate e richiesta da professionisti e imprese, che potrebbe quindi trasformarsi in un articolo di legge. In caso di mancata emissione della fattura elettronica si applicano le sanzioni previste dal decreto legislativo 471/1997: dal 90% al 180% dell'Iva per ogni fattura.

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