Passeggiando per Berlino non è facile trovare riferimenti storici del periodo “nero”, gli anni ‘30 e ‘40 per intenderci, ed è anche facile capirne il motivo. La Germania voltò pagina. Ciò che rimane oggi sono luoghi di meditazione e preghiera oppure musei contenenti reperti e testimonianze di chi eroicamente si ribellò a quel regime ed alla guerra anche a spese della propria vita.
Vi sono però degli spunti assolutamente affascinanti che non recando offesa a nessuno, sono resistiti nei decenni ed oggi consentono di poter leggere in profondità quegli anni da punti di vista che raramente vengono presi in considerazione ed uno di questi riguarda la comunicazione intesa come pubblicità ed il mondo dell’auto. In realtà la pubblicità ha anche questo compito, non è insolito che gli storici arricchiscano la loro conoscenza di luoghi, usi e costumi attraverso uno studio delle tendenze raffigurate sottoforma di cartelloni, poster, grandi affissioni, magazines e volantini dell’epoca sotto osservazione.
E’ in questo modo e con questo spirito che camminando per Berlino ed entrando in stazioni della metropolitana capita di imbattersi in affissioni diventate oggi vere e proprie opere d’arte raffiguranti, nello stile pittorico dell’epoca, donne al volante di automobili.
A volte sole alla guida, a volte accompagnate da altre donne, mai al fianco di un uomo.
Questo particolare è sorprendente se pensiamo al ruolo a cui furono relegate le donne fino all’emancipazione, al riconoscimento di una loro dignità fino alla sacrosanta parità di diritti per cui lottarono dalla fine degli anni sessanta… D’altra parte, quanti di noi possono affermare di avere avuto una nonna patentata? Immagino pochi. La verità è che la Germania in quegli anni, in particolare nelle grandi città, era popolata in gran parte da donne in quanto i mariti, figli e papà erano loro malgrado impegnati o arruolati in squadre ed eserciti, in molti casi lontani da casa e purtroppo in moltissimi casi con biglietti di sola andata.
Viene da se che le aziende automobilistiche tedesche dell’epoca (che sono le stesse di oggi) vendessero auto ad un target quasi esclusivamente femminile e di conseguenza le pubblicità andassero in questa direzione. La stessa produzione di automobili si adeguò andando a progettare e costruire modelli di dimensioni ridotte e compatte, decisamente più adatte alle signore!
Testo: Andrea Venturi
Immagine: 80092_Opel 4-20 PS (1.1 LITER), 1929 da www.motoreport.de