Rapporti difficili in tutte le città tra gli automobilisti e gli autovelox tra “abusi”, rilevazioni non conformi e soglie di tolleranza. Vediamo nel dettaglio quando scatta la multa.
“Servono solo per fare cassa”: chi di noi non lo ha mai detto o pensato?
I dispositivi autovelox, in realtà, hanno la funzione primaria di rendere sicure le strade. Vengono infatti utilizzati per rilevare la velocità dei veicoli, convertendo in multe salate i casi di eccesso. Contemporaneamente è prevista una soglia di tolleranza per l’autovelox, ovvero uno sconto dovuto alla presenza di possibili errori strumentali sui numeri rilevati.
L’articolo 142 del Codice della Strada sancisce i seguenti limiti di velocità sulle strade italiane: 50 Km/h in città, 90 Km/h sulle strade extraurbane di tipo secondario, 110 Km/h su quelle extraurbane principali e 130 Km/h in autostrada. Tutto ciò annovera ovviamente alcune eccezioni (i limiti di velocità per i neopatentati sono diversi) ed è soggetto a variazioni, basti pensare alle segnalazioni per lavori stradali o a particolari condizioni atmosferiche, oppure ancora ai limiti dei gestori autostradali che possono salire in alcuni casi a 150 km/h.
I velox sono però macchine e, dunque, sono soggette ad una certa percentuale di errore. Fortunatamente il Codice della Strada prevede una tolleranza sui limiti di velocità in base al dato rilevato dall’autovelox, cioè una riduzione del conteggio dovuto a un possibile difetto strumentale del dispositivo. In concreto si tratta di una riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h.
Ed in particolare: la tolleranza nei centri abitati è fino a 55 km/h, sulle strade extraurbane secondarie è fino a 95 km/h, sulle strade extraurbane principali è fino a 115 km/h e in autostrada la multa scatta da 137km/h in su (tolleranza fino a 136 km/h). Recenti sentenze della Corte di Cassazione, come la numero 12629/2019, hanno sottolineato la legittimità di qualsiasi verbale oltre il limite di tolleranza, anche per 1 km/h in più. Dunque, non si sgarra.
Sfrecciare in auto oltre al limite di tolleranza costa caro…
E le multe sono pesantissime. Se in alcuni paesi si punisce l’automobilista in base al proprio reddito, in Italia funziona invece diversamente (ma fa sempre male per il portafoglio): chi supera i limiti massimi di velocità di non oltre 10 km/h è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 42 a 173 euro. Superando la velocità di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h si può arrivare ad una multa dai 173 ai 684 euro (meno 3 punti sulla patente).
Chi supera di oltre 40 km/h ma di non oltre 60 km/hi limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 543 a 2.170 euro più la sanzione accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 mesi e la perdita di 6 punti. Superando di oltre 60 km/h la velocità la multa fa davvero male: da 845 a 3382 euro, oltre alla sospensione della patente da 6 a 12 mesi e 10 punti in meno sulla patente.